giovedì 8 marzo 2012

Il Diritto dei Bambini alla Partecipazione
Per garantire una crescita equilibrata dei bambini e dei ragazzi all’interno di una società così complessa e frammentata come quella odierna, è necessario attivare processi di educazione alla cittadinanza attiva e di partecipazione alle scelte sociali e territoriali.

Diviene prioritario il ruolo di un'educazione che sia volta al rispetto dei diritti umani, spesso trascurati, in particolare quelli di bambini, adolescenti e giovani ad essere ascoltati, a potersi esprimere liberamente, a ricevere informazioni adeguate.

"Vogliamo la partecipazione attiva dei ragazzi: maggiore consapevolezza e rispetto fra le persone di ogni età verso il diritto di ogni bambino di partecipare pienamente, nello spirito della Convenzione sui diritti dell’infanzia," era il grido di Severn Cullis-Suzuki, 13 anni, rivolto ai delegati delle Nazioni Unite presenti al Summit della Terra del '92.

Punto di riferimento per garantire la tutela dei Diritti dell'Infanzia è proprio la Convenzione internazionale sui Diritti dell’Infanzia, sottoscritta nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni, la quale sancisce i diritti inviolabili accordati ai bambini di qualsiasi età, genere, provenienza e status sociale.
Chi si prende cura dei piccoli, deve rispettare gli obblighi morali e legali per assicurare la messa in atto dei cambiamenti avvenuti in seno alle politiche rivolte all’Infanzia, non dimenticando mai che spesso la condizione infantile viene occultata così come avviene in molti Paesi in cui ai minori è negato qualunque diritto.

I diritti di partecipazione dei bambini rientrano nella più ampia gamma di tutele indicate nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo sancita dall’ONU il 10 dicembre del 1948. 
Essi “sono concessi alle persone solo in virtù del fatto che sono esseri umani” (OMS,2004).
Sulla stessa linea si trova Ban Ki-Moon, il Segretario generale dell’ONU, che, in occasione della giornata dei diritti umani, il 10 dicembre 2011, ha lanciato il seguente messaggio:
"I diritti umani appartengono a ciascuno di noi senza eccezioni. Se non li conosciamo, se non pretendiamo che vengano rispettati e se non difendiamo il nostro diritto, e quello degli altri, ad esercitarli, rimarranno solo parole vuote in un documento scritto decine di anni fa".
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Non so quanto adulto sia il mondo degli adulti. So che il mondo adulto e ricco occulta molte cose, quello povero non sa né come, né cosa occultare. Una delle cose che occulta con più rigore e indifferenza è la condizione infantile. … Esso penetra anche nei processi di prima educazione. Il tentativo di contrastare, seppure con la modestia dei suoi mezzi, questo trasfiguramento e di liberare speranze per una nuova cultura umana dell’infanzia, è il motivo ricorrente del nostro lavoro.” 













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