giovedì 31 maggio 2012

Il mondo del bambino è fatto di relazioni, che si instaurano con le cose e le persone intorno in svariati modi e momenti della giornata. Un modo per far nascere e sviluppare una relazione speciale con l'adulto e con i coetanei è l'approccio al libro.
Fin da piccolo, ad esempio all'età di sei mesi, il bambino è capace di guardare con attenzione le immagini, e il genitore può essere stimolato da questo interesse del piccolo a mostrargli libri che riportano scene di vita quotidiana e familiari, volti conosciuti, animali. E' importante che questo guardare insieme sia accompagnato dalle parole, narrando una storia, riproducendo i versi degli animali, riproducendo le voci delle diverse figure familiari. Tutto ciò offre al bambino delle conferme sugli apprendimenti già sviluppatisi e li consolida, in più fornisce nuove informazioni per dare avvio a nuovi sviluppi cognitivi.
Leggere ad alta voce fin dal primo anno di vita è considerata infatti un'attività importantissima per lo sviluppo psico-cognitivo e relazionale del bambino. 
Per il bimbo più grande, per esempio a due anni di età, la narrazione che egli stesso fa rappresenta una continua ristrutturazione delle conoscenze acquisite ed una capacità di rappresentarsi oggetti e situazioni non presenti al momento del racconto; è un intreccio tra intelligenza ed emozioni.
Il libro è quindi uno strumento essenziale per sollecitare la curiosità, la comprensione verbale, l'analisi percettiva, la ricostruzione dei fatti, la produzione verbale, tutte competenze necessarie per favorire un completo sviluppo e per prevenire instabilità di attenzione e scarsa motivazione nell'approccio alla scrittura, nonchè deficit linguistici. E' provato che, quando i bambini hanno esperienza consuetudinaria con i libri, migliorano la loro produzione linguistica. 
Lo sviluppo della competenza linguistica infantile, infatti, è legato all'atteggiamento dell'adulto: il bambino deve essere considerato un interlocutore fin dai primi mesi di vita, è importante parlargli molto e spiegare le attività che si vanno a svolgere.
Il libro è un mezzo di relazione e di sviluppo, e proprio per questo è importante che il bambino prenda familiarità con esso, anche perchè, una volta conosciuto questo nuovo oggetto, egli ha la libertà di utilizzo dello stesso così come  con qualsiasi altro giocattolo: può assaggiarlo con le mani, può assaggiarlo con la bocca, può lanciarlo via, può portarlo sempre con sè, può abbandonarlo in un angolino.
Dal suo canto, l'adulto, può decidere se proporre momenti di lettura liberi, in cui il bambino esplora il libro da solo, o appositamente strutturati, in cui è l'adulto a sfogliarlo e leggere le immagini. In entrambi i casi, la lettura potrebbe diventare un rito di preparazione al sonno, essendo un'attività intima, riflessiva, rilassante e al tempo stesso che stimola la fantasia dei bambini ma anche degli adulti.
Attenzione va posta alla scelta dei contenuti affinchè essi siano rispondenti all'età e al tipo di sviluppo del bambino.

Fonti:
Educare al nido, Catasi-Fortunati, 2004
progetto Nati per leggere, http://www.natiperleggere.it/


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