domenica 25 novembre 2012

siamo nati per camminare


Il bambino è un sensibile indicatore ambientale: dove vive meglio e trova risposte alle proprie esigenze, vivono meglio anche gli adulti, che hanno smesso di inseguire i desideri perché imprigionati nel loro ruolo da grandi. Egli, quindi, funge da misuratore della qualità della vita in città ed incarna, non solo i bisogni di tutti i cittadini, ma anche quelli della città, considerata come grande ecosistema oggi gravemente malato. Solo quando il bambino si sentirà a proprio agio vorrà dire che la città avrà ritrovato la sua funzione naturale quale luogo di incontro e di esperienze condivise.
In molte città italiane viene dato spazio alla voce dei piccoli sotto forma di consultazione e partecipazione ai Consigli comunali. Ebbene, le istanze portate all'attenzione dei consiglieri adulti riguardano quella che oggi può dirsi un'urgenza della società: il delicato equilibrio che ha ormai raggiunto il binomio uomo-ambiente.
Nelle città, alcuni elementi più di altri hanno ricadute negative sulla mobilità dei bambini i quali chiedono una migliore pulizia, minore occupazione di suolo pubblico, maggiore tutela della salute, rivendicano il diritto di vivere in una città che sia bella, con strade che valga la pena di percorrere a piedi.
Nascono così molteplici iniziative volte alla riconquista delle città. Un esempio di attività o proposta educativa che dir si voglia, è far percorrere ai bambini il tragitto che collega la propria casa con la Scuola semplicemente camminando. 
Percorrere quotidianamente la stessa strada a piedi permette ai bambini di costruire legami importanti con l’ambiente, di osservare come l’avvicendarsi delle stagioni comporti dei mutamenti nelle abitudini degli abitanti della città, identificabili nella maggiore o minore presenza sulle strade, cambiamenti di orario e modificazione dei comportamenti. Si possono utilizzare mezzi di trasporto non inquinanti come la bicicletta e lo skateboard, oppure si può usufruire dei mezzi pubblici che comunque percorrono le strade cittadine. 
Il tutto allo scopo di ridurre le emissioni delle automobili e la loro circolazione che sempre più congestiona il traffico nei pressi delle Scuole creando un paradosso, quello del genitore che fa respirare al proprio figlio lo smog emesso dalla propria auto.
A Milano, per esempio, è stata promossa un'iniziativa dall'associazione Genitori Antismog, per promuovere l'uso dei mezzi diversi dall'auto nel percorso casa-scuola.(/http://www.genitoriantismog.it/)
E' importante anche il solo parlarne, in quanto c'è bisogno di creare una cultura che parta dal basso ed entri nella quotidianità delle famiglie. Solo in questo modo si può sperare di aver delle città diverse, fruibili a tutti, respirabili da tutti.




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